RyoSaeba
RyoSaeba Former editor-in-chief

You're under arrest!

You're under arrest!

Il fascino della divisa ha sempre fatto presa sulla ragazze. Il perchè è abbastanza facile intuirlo, visto che una divisa farebbe sembrare affascinante anche uno come Goku (Tutta invidia per la mia fantastica tuta da combattimento arancione col simbolo della tartaruga. ndGoku)(Illuso.ndRyo). Se ciò vale per i ragazzi, immaginate due ragazze, già ben attrezzate da madre natura, avvolte in due divise da poliziotte attillatissime e con tanto di minigonna… se tutto ciò avesse un riscontro effettivo nella realtà, probabilmente le persone che affollerebbero i vari concorsi pubblici sarebbero ancora di più di quante già sono. Tutto questo discorso serviva per introdurre i primi due OAV di “Taiho shichauzo!” (conosciuto anche come “You are under arrest!”), tratti dall’opera prima di Kozuke Fujishima, autore di “Oh mia Dea!” (IO AMO URD! ndGoku).

In breve, le trame dei due OAV sono le seguenti: Natsumi è una ragazza appassionata di motori e alta velocità, tanto che non disprezza per nulla correre ed esibirsi in spericolate evoluzioni per le strade di Tokyo con la sua moto pieghevole(!). Purtroppo, la poliziotta Miyuki si accorge di lei, e, con una calma degna di un ornitorinco del Sinai (parente del bradipo missile? ndGoku), comincia a inseguirla. A causa di un gattino che le attraversa la strada, Natsumi è costretta ad interrompere la sua corsa, con conseguente fermo da parte di Miyuki, la quale, con il sorriso sulle labbra, le ammolla una megamulta per eccesso di velocità, guida pericolosa, ecc…

A questo punto una persona normale direbbe “Porca miseria”, “mannaggia li pescetti” (Accidempolina. ndGoku), smadonnerebbe come uno scaricatore di porto… Natsumi no, Natsumi fa mente locale e decide di diventare poliziotta (i giapponesi sono proprio fuori di melone). Subito assunta (anche se non si capisce come fa, evidentemente in Giappone non si devono fare i concorsi pubblici), indovinate chi le viene assegnata come compagna? Proprio Miyuki! Natsumi non sembra prendere subito in simpatia la compagna (vorrei anche vedere), ma le due hanno il tempo per fraternizzare subito dopo, quando si ritrovano ad inseguire una Mini Minor rossa che scorrazza indisturbata per le vie della città. La Minor sfugge alle poliziotte, ma grazie al computer che hanno in dotazione tutte le macchine della polizia (giapponese ovviamente), le due scoprono che il percorso dell’auto non è casuale… beh, non voglio rovinarvi la sorpresa. Il secondo OAV è sulla falsariga del primo, solo che a seminare il panico è una Lancia Delta gialla(!) e che c’è di mezzo anche una gatta in procinto di partorire.

Quello che colpisce subito di questa serie è l’alta qualità tecnica: tutto è curato nei minimi particolari. Le animazioni sono impeccabili, molto fluide, le sfumature, le ombre e i riflessi sono quanto di più realistico abbia visto in animazione, addirittura migliori di quelle di Macross Plus (che già erano ottime); per non parlare poi delle riproduzioni delle varie auto e moto, talmente realistiche da rasentare la perfezione. Il character design è di Atsuko Nakajima (famosa per aver curato il design dei personaggi di Ranma), e risulta più fedele a quello del Fujishima di “Oh mia dea!” che a quello del Fujishima di “Taiho shichauzo!”, anche se rimangono tracce inconfondibili del suo passaggio. L’unico punto debole di tutta la produzione è proprio la storia: rispecchia in pieno infatti lo stile di Fujishima, ovvero brevi storie autoconclusive mediamente divertenti. In breve quindi una produzione nella media, forse un po’ carente dal punto di vista della storia, ma comunque piacevole da guardare e godibilissima, soprattutto in virtù di una pregevolissima parte tecnica che fa passare il resto in secondo piano; da tenere in considerazione se fan di Fujishima visto che, essendo prodotto dalla Pioneer, ci sono buone possibilità di vederlo anche nel nostro paese.

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