City Hunter 3
XYZ, vi dicono nulla queste 3 lettere? No, non servono per censurare le parolacce… Insomma, si vede proprio che non comprate il fumetto della Star Comics… VERGOGNA! Ecco, basta, io non posso fare una recensione per certa gente, me ne vado… OK, ho finito, faccio la persona seria (?) (tu serio? Ma fammi ridere! ndTribal). Dunque, come credo pochi di voi sapranno, XYZ sono le 3 magiche letterine che dovete scrivere sulla lavagna della stazione di Shinjuku per avere al vostro servizio TADAA’!!! CITY HUNTER!, ovvero il miglior sweeper sulla piazza.
Innazitutto bisogna precisare che per “sweeper” non si intende propriamente uno spazzino (pardon,
operatore ecologico), ma colui che si occupa per conto terzi di tutte quelle pratiche tipo omicidi,
pedinamenti, protezioni e tanta altra bella roba. Quello che differenzia il “cacciatore” Ryo Saeba
dagli altri sweeper sono la formidabile mira e la triste fama di maniaco sessuale. Fosse per lui
infatti, lavorerebbe solo per avvenenti signorine disposte a pagarlo in natura, ma purtroppo per lui
deve fare i conti con Kaori Makimura, la sua assistente dal martello facile (ultimamente usa anche
l’elettroshock ndGoku). Infatti nella stramaggioranza delle tavole del fumetto, Ryo si trova nell’infelice
posizione di non poter avere un’erezione (già proprio così) senza essere spetasciato sul muro da un
martello di svariate tonnellate, manovrato dalla gelosisima Kaori. Il manga, tuttavia, non si
propone solo come una versione comica del tipico poliziesco americano, ma affronta, grazie alla
straordinaria bravura dell’autore Tsukasa Hojo (già autore di Occhi di Gatto), con tocchi di
straordinaria poesia, il rapporto dei due colleghi e l’oscuro passato di Ryo. Insomma, per farla
breve, un Capolavoro con la C maiuscola (si vede mica che mi piace molto?).
In Giappone, contrariamente a quanto sta avvenendo in Italia, il fumetto ha riscosso un enorme successo, che ha generato 4 serie televisive, qualche film d’animazione e un film dal vivo con Jackie “Terremoto nel Bronx” Chan. Se nella nostra ridente penisola le prime due serie sono state brutalizzate dalla solita Valeri Manera e il suo temibile “Taglia-e-cuci-ken”, Ryo Saeba ha trovato giustizia nella terza serie, pubblicata solo in videocassetta dalla Dynamic Italia (stesso pianeta tutto un altro mondo)(Stay tuned ndPelo), di cui ora vado a parlare.
Sebbene l’anime risulti più pudico del fumetto (sono infatti sparite le erezioni di Ryo), le personalità dei due protagonisti vengono riprese in tutte le loro sfaccettature: è uno spasso vedere Ryo che fa di tutto per portarsi a letto la sventurata cliente e Kaori che lo malmena puntualmente. Ma quello che sicuramente più interessante è l’ultima parte della serie, dove il rapporto tra Ryo e Kaori si fa più intenso, mostrando una parte dello sweeper rimasta nascosta nella maggior parte (scusate il gioco di parole)(ripetizione forse? NdPelo) delle vicende. Dal punto di vista tecnico, si può dire che il basso numero di episodi (13) ha permesso di usare i soldazzi della Sunrise per ottenere delle animazioni fluide e una qualità grafica molto alta per una serie televisiva. Ma il plauso più grande va alla Dynamic, che ha fatto un doppiaggio fantastico: Ryo Saeba è doppiato da Massimo Rossi (Terence in Candy Candy, Andrè in Lady Oscar)(Char Aznable o Cometa Rossa o Edwing Mass o Quatro Bagina, ma all’anagrafe fa Casval Rem Daikun in Gundam ndPelo), e Kaori Makimura è doppiata de Chiara Colizzi; all’inizio le voci sembrano poco adatte, ma una volta fattoci l’orecchio sembrano fatte apposta per quei personaggi (Oh, ma non ti si puù nascondere niente, eh? ndTribal)(Quest’uomo comincia a seccarmi… ndRyo). In definitiva, se volete una bella serie con sparatorie e tanto divertimento, avete trovato quello che cercavate. Bene, io vado… Kaoriiiii!